Venere è una delle divinità greche (Afrodite) più antiche, la dea dell’amore per eccellenza, sposa di Efesto, conosciuta anche per le numerose sue avventure con altri dei e con mortali.
Per i romani Venere incarna il legame matrimoniale, madre di Enea e progenitrice della dinastia di Giulio Cesare, simbolo dell’origine divina della Città eterna.
Insieme al dio Amore (Eros), Venere accende il desiderio dell’innamoramento, proteggendo ogni forma di amore, casto e profano.
Nella “Venere vincitrice” di Onorio Marinari troviamo il richiamo alla guerra di Troia, nel dipinto infatti Venere tiene in mano una mela.
Si narra che il rapimento di Elena e la conseguente guerra di Troia ebbero origine in una vicenda che vede protagonista Venere.
Era (la romana Giunone), Atena (Minerva) e Afrodite (Venere), erano in contesa su chi di loro fosse la più bella.
Paride, chiamato a decidere, consegnò il pomo alla bella Venere, che risultò quindi “vincitrice”.
La dea, per ricompensarlo, fece innamorare di lui Elena, la donna più bella del mondo.
La “Venere vincitrice” è stata rappresentata nei secoli da poeti, pittori e scultori.
Come non ricordare la straordinaria scultura neoclassica di Antonio Canova di Paolina Borghese raffigurante la Venere vincitrice, eseguita tra il 1805 e il 1808 ed esposta alla Galleria Borghese di Roma!
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Onorio Marinari
Venere vincitrice
Olio su tela ovale