«”Emancipazione della donna, una radunanza di donne che s’occupano della grande questione! Ma un topolino che sbuca improvvisamente dal muro le terrorizza”: gli ordini del giorno, gli appunti, i calamai, la questione tutto è messo sossopra. Le donne scappano, saltano sulle sedie, strillano. Un quadro immenso e ben disegnato»
Così viene descritta in una rivista dell’epoca la grande tela verticale “Emancipazione della donna”, presentata da Pietro Saporetti all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma del 1883 e poi riproposta l’anno successivo a Torino e nel 1885 a Faenza.
Pietro Saporetti, cosmopolita e internazionale nelle sue relazioni nacque a Ravenna il 25 dicembre del 1907.
Ritrasse personaggi fieri, sanguigni, intabarrati di quella Romagna inquieta e generosa.
Abbandonò poi Ravenna e si trasferì con il padre a Parigi per salvarsi dalla persecuzione dei fascisti.
Frequentò Leonor Fini, Breton e Tzara che lo portarono all’esperienza surrealista.
Saporetti è un pittore di grande ironia, spettatore distaccato e scrutatore della realtà.
Segue a questo coinvolgente capolavoro INCIPIT VITA NOVA di Cesare Saccaggi, il grande amore di Dante per Beatrice, amore che comincia già a 9 anni: la vista dell'”ANGIOLA GIOVANISSIMA” provoca nel futuro poeta l’immediato innamoramento, un vero e proprio sconvolgimento interiore.
TELE DAL FORTE POTERE ATTRATTIVO, CAPOLAVORI SENZA TEMPO CHE SAPRANNO STREGARTI!
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