Ercole (Eracle per i Greci) è l’eroe-semidio, dotato di una forza eccezionale, che affronta vittoriosamente fatiche sovrumane. È un eroe possente e benefico: la maggior parte delle sue imprese consiste nella liberazione del mondo da pericolosi mostri. Le sue ‘fatiche’ divennero il simbolo dei sacrifici che l’esercizio della virtù richiede, la sua apoteosi (cioè la sua assunzione nell’Olimpo tra gli dei) simboleggiò la virtù premiata.
La sua forza leggendaria risale alla primissima infanzia quando, ancora nella culla, strangolò due serpenti che insidiavano il gemello mortale Ificle; il mito narra ancora che il piccolo Ercole uccise il maestro di musica Lino lanciandogli uno sgabello o la lira. Già adolescente si trovò ad un bivio: scegliere tra Vizio e Virtù. Gli si presentarono infatti due donne dalle fattezze opposte, imbellettata l’una, sobriamente abbigliata l’altra. Il giovane, dopo aver ascoltato le loro argomentazioni, sceglie la via della virtù, che offre piaceri meno immediati ma più duraturi.
Impazzito poi a causa di Giunone, gelosa di Alcmena, uccise i propri figli scambiandoli per quelli del cugino Euristeo, il quale gli ordinò le celebri dodici fatiche che Ercole affrontò dopo aver consultato l’oracolo di Delfi. La prima fu l’uccisione del leone Nemeo, di cui portò sempre con sé la pelle; seguono poi l’uccisione dell’Idra di Lerna, della cerva Cerinea, la cattura del cinghiale di Erimanto, la pulizia delle stalle di Augia, la caccia ai terribili uccelli dalle piume di acciaio che infestavano il lago di Stinfalo, la cattura del toro di Creta e delle giumente di Diomede re della Tracia, il ratto della cintura di Ippolita regina delle Amazzoni, l’avventurosa rapina dei buoi di Gerione, la raccolta dei pomi nel giardino delle Esperidi e l’incontro con Cerbero agli inferi. Le fatiche di Ercole sono state interpretate in chiave mistica come il difficile percorso dell’anima che si libera progressivamente dai lacci delle passioni e del corpo: secondo l’esegesi cristiana l’eroe classico è, infatti, figura di Cristo.
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Ercole bambino che lotta con i serpenti
Bronzo a patina scura, 27,8 x17,4 x 19,5 cm
Base in marmo: 30,4 x 19,8 x 3,8 cm