Questo straordinario capolavoro proviene dallo scomparso oratorio della Concezione della Beata Vergine di Reggio Emilia, vicino alla chiesa di San Francesco, commissionata da Ludovico Tacoli.
Successivamente entra nella proprietà dei marchesi Bagnesi Bellincini di Modena e dal 1960 passa alla famiglia Grossi.
L’attribuzione della “Pala Tacoli” a Giovanni Antonio Bazzi fu tutt’altro che semplice.
Inizialmente attribuita da Filippo Todini ad Antonio da Crevalcore, solo nel 2014 trovò la sua giusta attribuzione grazie allo studio di Antonio Buitoni.
Buitoni fece riemergere la figura sconosciuta di Giovanni Antonio Bazzi, riunendo la sigla “IO.AN.B.MCCCCC” sul retro della pala, sciolta nel 1985 da Sgarbi come “Giovanni Antonio Aspertini”, a quella del fregio del transetto sinistro di San Giovanni Evangelista a Parma (IO ATO B.P. /M/CC/CCC/XIII) e a quella di un affresco perduto dell’adiacente convento descritto nell’Ottocento come firmato “JO.AN.B.P”(datato 1501).
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GIOVANNI ANTONIO BAZZI
Madonna con Bambino e Santi
detta Pala Tacoli, c. 1490
Tempera su tavola