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Paesista e animalista, uno dei più sensibili interpreti dell’arte figurativa italiana: Stefano Bruzzi, un Macchiaiolo tra Piacenza e Firenze, in Art Studio Pedrazzini

All’età di diciannove anni, Bruzzi si trasferisce a Roma per studiare con Alessandro Castelli, ma i suoi legami con il pittore svizzero Arnold Bocklin lo introdusse presso i mercanti d’arte svizzeri.
Nel 1895 torna definitivamente a Piacenza, dove ottiene la cattedra di figura presso l’Istituto di Belle Arti Gazzola, divenendone in seguito anche il direttore.

La parte interessante della sua produzione è costituita dagli studi dal vero, opere che testimoniano la schiettezza del suo sentimento di fronte alla natura e la genuina spontaneità della sua arte.

Bruzzi considerava la natura la sua musa ispiratrice: ritrasse i greggi di pecore o le mandrie di bovini sui pendii o sugli altopiani innevati dell’Appennino piacentino.

Nella grande tela la luce del paesaggio è luminosa e cristallina, i protagonisti della scena, assumono toni decisi proiettandosi contro il cielo limpido. Tonalità delicate ove i colori si fondono creando un’atmosfera magica e molto affascinante.

Art Studio Pedrazzini ti aspetta a Modenantiquaria fino al 16 febbraio, a ModenaFiere.

BRUZZI Stefano
I due cugini
Olio su tela