In una delle vie più eleganti di Torino si trova la galleria di Gianluca Arcuti, romano di nascita ma sabaudo d’adozione.
La galleria è specializzata in dipinti e arredi dal XVI secolo al primo ’900.
La raffinata eleganza del capoluogo piemontese ha conquistato Arcuti, la cui inclinazione per il bello e per l’antico affonda in un lontano passato, nato a Roma nel 1967, si occupa di antiquariato dal 1988, prima in seno all’attività di famiglia e poi in uno studio proprio. Dal 2011 partecipa a importanti mostre di settore, come Modenantiquaria, Biennale di Roma, Amart a Milano e Flashback a Torino.
Capolavori di “BELLEZZA E PREGIO ASSOLUTO” quelli di Gianluca Arcuti e dalla storia davvero intrigante!
Circe, la maga ammaliatrice che trasformava gli uomini in maiali, sedotti dalla sua immensa bellezza e dalla sua voce dolce e fatata!
Cupido come cacciatore, di “nuovi amori” e di prede!
Hai mai fantasticato sull’amore e rivolto il tuo pensiero a Cupido che con una freccia stregata poteva risolvere ogni tuo problema d’amore?
Il dio dell’amore era sempre pronto a scoccare le sue frecce per far innamorare le “vittime” più fortunate e farle capitolare nelle braccia dell’anima gemella.
Figlio della dea Venere, in greco Afrodite, e di Ares, in latino Marte chi può dire di non conoscere Cupido?
Il piccolo angioletto alato che fa innamorare le persone lanciando le sue frecce incantate da dove viene? Il nome Cupido – che significa desiderio, bramosia – fu dato dai romani al dio greco dell’amore, chiamato in realtà Eros.
Il compito del fanciullo alato, a cui erano state consegnati arco e frecce, era quello di colpire ugualmente divinità e uomini, facendoli innamorare irrimediabilmente, causando un inevitabile colpo di fulmine
ED ECCO DA DO VIENE IL FAMOSO DETTO “ho avuto un colpo di fulmine” al sol vederlo/a.
Nel corso della storia, la figura di Cupido viene interpretata e quindi raffigurata come un fanciullo alato, armato di arco e frecce, cacciatore di prede come nel dipinto di Gianluca Arcuti, talvolta affiancato a fiori o ad una lira.
Ancora, veniva rappresentato bendato, ad indicare l’amore cieco. Infine, durante l’era ellenistica la sua figura si fece sempre più dolce ed infantile, fino a diventare un vero e proprio putto alato.
Gianluca Arcuti e i suoi “CAPOLAVORI INCANTATI” TI ASPETTA A MODENANTIQUARIA 2024!